Il testo può essere definito - almeno in parte - come un lavoro corale dal momento che la seconda parte del libro - l'indagine urbana -, ha coinvolto oltre duecento studenti, 138 dell'Istituto Comprensivo Michelangelo-Augusto e oltre 60 del Liceo Scientifico "Arturo Labriola", quest'ultimi nell'ambito di un progetto biennale di alternanza scuola/lavoro svolto presso il Centro LUPT.
Il titolo vuole essere sia un omaggio al Laboratorio Bagnoli che negli anni novanta ha visto impegnati i maggiori urbanisti della scuola napoletana ma anche la riproposizione di un modello di lavoro che vuole ridare centralità al quartiere provando a raccontare i caratteri dell?articolata e complessa comunità urbana post-industriale che lo abita.
Negli ultimi 27 anni (e precisamente dal 1993, data della chiusura della "Fabbrica"), di Bagnoli si parla unicamente rispetto al grande progetto di trasformazione urbana dell'area Ilva-Italsider che stenta a decollare mentre il quartiere storico (noto come Rione Giusso) sta assumendo sempre più il carattere di una periferia urbana, carattere che non aveva mai avuto prima degli anni novanta.
Il Laboratorio Bagnoli ha avuto come fine quello di accrescere il senso civico dei giovani che vivono e frequentano il quartiere stimolandoli a non abituarsi a subire il degrado urbano ma a reagire ad esso. Apprendendo l?insegnamento del "diritto alla città" si è voluto far comprendere che i luoghi in cui viviamo devono obbligatoriamente e necessariamente offrire spazi urbani vivibili e servizi pubblici efficienti.
"Laboratorio Bagnoli" è edito da Edicampus Edizioni nella collana Europarole, diretta dal prof. Trupiano.
Il testo è attualmente disponibile gratuitamente come e-book al seguente LINK