La Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030

La perdita di biodiversità e la crisi climatica sono interdipendenti e si aggravano a vicenda. Ripristinare foreste, suoli e zone umide e creare spazi verdi nelle città oramai è essenziale per conseguire la mitigazione dei cambiamenti climatici necessaria entro il 2030.

 Il 20 maggio 2020 la Commissione europea ha presentato ufficialmente,  dopo gli slittamenti del 25 marzo e del 29 aprile, a causa dell’emergenza coronavirus, la Strategia per la Biodiversità per il 2030, quale elemento chiave del Green Deal europeo, proprio nel giorno in cui si celebrava la ricorrenza Onu per le api, i preziosi impollinatori minacciati dai pesticidi e dal cambiamento climatico. 

 Investire nella protezione e nel ripristino della natura sarà di cruciale importanza anche per la ripresa economica dell'Europa dalla crisi Covid-19. Al riavvio dell'economia dovremo evitare di ricadere e rinchiuderci nelle vecchie cattive abitudini. 

 Il Green Deal europeo, la strategia di crescita dell'UE, sarà la bussola per la ripresa, assicurando che l'economia sia al servizio delle persone e della società e restituisca alla natura più di quanto le sottrae. 

 La protezione della biodiversità ha giustificazioni economiche ineludibili. I geni, le specie e i servizi ecosistemici sono fattori di produzione indispensabili per l'industria e le imprese, soprattutto per la produzione di medicinali. 

Oltre la metà del PIL mondiale dipende dalla natura e dai servizi che fornisce; in particolare tre dei settori economici più importanti — edilizia, agricoltura, settore alimentare e delle bevande — ne sono fortemente dipendenti.

 La biodiversità è altresì fondamentale per salvaguardare la sicurezza alimentare dell'UE e dell'intero pianeta e il suo depauperamento rappresenta una minaccia per i sistemi alimentari, mettendo a repentaglio la nostra sicurezza alimentare oltre che la nostra nutrizione. La biodiversità è anche alla base di diete sane e nutrienti e migliora sia i mezzi di sussistenza delle zone rurali sia la produttività agricola: basti pensare che più del 75 % dei tipi di colture alimentari nel mondo dipendono dall'impollinazione animale.

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