Il Recovery Plan e l’impulso alla Ricerca e all' Innovazione in Europa

Per fornire una misura economica comprensiva capace di supportare e assicurare investimenti in ricerca, trasferimento tecnologico e trasformazione digitale, la Commissione europea ha approvato a Luglio 2020 il Recovery Plan. Nel piano sono stati stanziati 750 miliardi, di cui 390 in sovvenzioni e 360 in prestiti, per un budget a lungo termine per 2021-2027 di 1074 trilioni. Più del 50% dell’ammontare dovrà supportare la modernizzazione attraverso politiche che includano ricerca e innovazione con il programma Horizon Europe -5mld di euro. La transizione verso il contrasto ai cambiamenti climatici e al completo passaggio al digitale sarà facilitato grazie al Just Transition Fund -10mld- e al Digital Europe Programme. Il recovery Plan prevde programmi per la ripresa e la resilienza quali il Recovery e Resilience Facility -672.5mld-, il RescEU (Union Civil Protection Mechanism) -1.9mld-, il ReactEU (Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe) -47.5mld- nonché il nuovo programma per la sanità EU4 Health.

Nello specifico, le spese UE per il periodo 2021-2027 ammontano a  un Budget complessivo di 1824.3 Miliardi di €, ripartiti come segue:

  • Multiannual financial framework (MFF): 1074.3 Miliardi di €
  • Next Generation EU: 750 Miliardi di €
  • Clima e passaggio al digitale
  • Clima: target 30% della spesa tra i vari programmi
  • Digitale: priorità tra tutti i programmi, e 20% del Recovery e Resilience Facility
  • Mercato unico, Innovazione e Digitale: 143.4 Miliardi di €
  • Ricerca e Innovazione: 88.2 Miliardi di €
  • Ricerca e strategia europea: 35 Miliardi di €
  • Mercato unico: 5.9 Miliardi di €
  • Spazio: 13.4 Miliardi di €

In Italia il piano è stato discusso nell’audizione del ministro dell’economia Roberto Gualtieri, a Settembre. La missione del piano al suo primo punto vede la digitalizzazione, l’innovazione e la competitività del sistema produttivo. Ultweriori priorità riguardano la rivoluzione del ‘green’, l’ educazione, la ricerca e la cultura, l’ equità sociale, di genere e del territorio, nonché la sanità. Il piano è attualmente ancora in discussione, tuttavia sottolinea l’importanza del settore digitale come pilastro per la ripartenza dell’economia italiana la quale, rispetto agli altri stati membri, si trioiova in posizione di svantaggio. Secondo il DESI (digital economy and society index) della Commissione europea 2020, infatti, l’Italia è al 25° posto, solo prima di Grecia, Bulgaria e Romania, per quanto riguarda il livello di digitalizzazione. Tale risultato evidenzia un peggioramento rispetto al 2019, anno in cui l’Italia si collocava al 24° posto.

 

EU’S NEXT LONG-TERM BUDGET & NextGenerationEU: KEY FACTS AND FIGURES 


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