2020 Blue Economy Report: Blue sectors contribute to the recovery and pave way for EU Green Deal

La Commissione europea ha pubblicato Report sulla Blue Economy 2020, che riporta la performance dei settori economici europei legati agli oceani e agli ambienti costieri.

L'economia blu europea, nel complesso, registra un fatturato di 750 miliardi di euro e 5 milioni di lavoratori nel 2018, l'11,6% in più rispetto al 2017, di cui una gran parte è impiegata nel turismo costiero. Nonostante il grave impatto della pandemia di coronavirus su settori quali il turismo, la pesca e l'acquacoltura, l'economia blu riserva un enorme potenziale per contribuire alla ripresa sostenibile.

L'ambiente marino è tipicamente associato alle attività tradizionali come pesca e trasporti, ma in realtà sta dando vita a una serie di settori innovativi emergenti, tra cui l'energia marina rinnovabile. L'Unione Europea, leader mondiale nelle tecnologie per l'energia proveniente dagli oceani, mira a produrre il 35% dell'elettricità da risorse offshore entro il 2050. I posti di lavoro nel settore dell'energia offshore sono aumentati di nove volte in meno di 10 anni.

Per la prima volta, il report affronta nel dettaglio la dimensione ambientale della blue economy. Con una diminuzione del 29% di CO2 per unità di valore aggiunto lordo tra il 2009 e il 2017, la crescita di pesca e acquacoltura riporta un dimezzamento della produzione di gas serra. Inoltre, il report sottolinea la relazione tra pesca sostenibile e rendimento economico positivo.

Anche il settore dei trasporti marittimi si sta interessando a fonti energetiche a minore intensità di carbonio e si sta sviluppando una rete di porti "green" impegnati a diminuire l'impatto ambientale di questi luoghi. 

Il report analizza inoltre il valore economico di vari servizi ecosistemici offerti dagli oceani, tra cui gli habitat per le specie marine, il sequestro di carbonio e i processi che influenzano il cambiamento climatico e la biodeversità.

Download

Download


Stampa